Albero delle Drabble di Natale, ogni flash una Decorazione

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hikaru90^_^
view post Posted on 30/11/2009, 00:33




Il Castello di Camelot era splendidamente addobbato con colori vivaci, candele, ghirlande, nastri e fiocchi ovunque. Era la Vigilia del Santo Natale e la sala dei banchetti risuonava delle risate gioiose della corte, mentre l’idromele scorreva a fiumi.
Ad un certo punto della serata, quando oramai i commensali erano notevolmente ubriachi, Merlino notò il suo Principe defilarsi discretamente e, più curioso di quanto fosse lecito, lo seguì.
Artù indossava la sua sgargiante giacca rossa e, dopo essersi avvolto nel suo mantello scarlatto, emblema dei Pendragon, si caricò un sacco in spalla e s’incamminò fuori dal Maniero.
Il Mago continuò a pedinarlo, osservando il suo signore fermarsi alla porta di ogni abitazione e lasciare dei doni: frutta secca, carne affumicata, dolci caramellati e, nelle case in cui viveva qualche bambino, perfino dei balocchi.
Sorridendo e senza farsi notare, il servitore rientrò alla Reggia, lasciando l’Erede al trono alle proprie incombenze.
Quando, infine, Artù tornò nelle proprie stanze, anelando nient’altro che il calore del camino, le campane suonavano ormai a festa e quell’idiota di Merlino si era addormentato con la testa poggiata sul tavolo dell’anticamera.
Il Principe lo scosse gentilmente per una spalla, chiedendosi da quanto tempo quello sciocco fosse lì e, quando l’altro aprì gli occhi, gli venne regalato un sorriso raggiante.
-Buon Natale, Artù- gli augurò lo Stregone, porgendogli una tazza.
Il giovane Pendragon non si chiese come fosse possibile che quel latte con il miele fosse ancora caldo, e si limitò a nascondere le labbra, lievemente incurvate, dietro la tazza. Chissà perché, ma aveva la netta sensazione che il suo servo idiota sapesse perfettamente dove lui fosse stato fino a quel momento.


(Per il commenti, potete andare QUI)

Edited by hikaru90^_^ - 30/11/2009, 09:33
 
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*m*i*k*a*
view post Posted on 4/12/2009, 18:09




Il Castello di Camelot era splendidamente addobbato con colori vivaci, candele, ghirlande, nastri e fiocchi ovunque. Hikaru90 ^__^


"Posso sapere dove stiamo andando?"
"Un attimo di pazienza, Sire... è una sorpresa!"
"Ma così non vedo niente!" obbiettò Arthur, cercando di sfilarsi la benda che aveva sugli occhi.
"Appunto, altrimenti che sorpresa sarebbe! E non fate il furbo!" lo ammonì Merlin, divertito, "siamo quasi arrivati!"
Percorsero ancora pochi passi, poi Merlin si pose davanti al Principe e, allentando il nodo sulla nuca, gli disse a voce bassa: "adesso potete guardare!" mentre si specchiava nell'azzurro dei suoi occhi, incredibilmente vicini.
Arthur, confuso, gettò uno sguardo a quella che riconobbe come la sua stanza e fu sorpreso di come gli si presentò: era illuminata solo dalla luce fioca di alcune candele, poste vicino al letto, e il baldacchino era decorato tutt'intorno con fiocchi rossi e ghirlande sempreverdi che permeavano la stanza di un dolce odore selvatico. Un profumo simile a quello che percepiva quando Merlin gli stava vicino e che adesso lo avvolgeva in un abbraccio.
Guardò il proprio servitore che, rosso in viso, attendeva un suo responso: "vi piace? Ho pensato che così avreste sentito anche voi lo spirito natalizio" sorrise.
Arthur rimase un momento confuso, poi, prendendolo di peso, lo condusse fino al letto, lasciandolo cadere disteso.
Merlin non riuscì a dire alcuna parola che si ritrovò immediatamente Arthur su di sé che lo guardava con un sorriso malizioso, mentre le labbra si piegavano in una curva sensuale: "è un'ottima idea e poi, sai come si dice, no? A Natale si è tutti più buoni, vero, Merlin?"

(Se volete commentare *QUI*)
 
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Lady Slytherin
view post Posted on 5/12/2009, 18:23




"Un attimo di pazienza, Sire... è una sorpresa!" di ichigo_85

Arthur odiava aspettare.
Non era il tipo da riuscire a starsene con le mani in mano neanche d'inverno, quando al castello c'era poco da fare, e il paesaggio intorno a Camelot era completamente ricoperto di neve. Il suo servitore era riuscito a convincerlo, probabilmente proprio per via della noia, a lasciare il banchetto serale prima del dovuto, e, dopo essere arrivati in camera da letto, aveva insistito perché chiudesse gli occhi e rimanesse in attesa. Era fermo da almeno cinque minuti quando decise di non indugiare oltre e, così, di sua sponte, aprì gli occhi: Merlin era girato di spalle, vicino alla colonna del suo letto, ed era, per suo sommo piacere, inequivocabilmente nudo. Arthur ghignò mentre si avvicinava al ragazzo, che scelse proprio quel momento per girarsi:

"Non ti avevo detto di aspettare?" gli disse, un filo indispettito per il fatto che Arthur non gli avesse permesso di concludere la sorpresa che aveva pensato per lui: voleva farsi trovare sul letto pronto e preparato per il suo Sire.

"Lo sai che a me le sorprese piace più farle, che riceverle..." rispose Arthur, prendendo il viso di Merlin tra le mani e baciandolo in profondità.
Prima che i pensieri si offuscassero Merlin pensò che, comunque, non era andata tanto male e che c'era tempo per fargli altre sorprese, in futuro.

The End

per i commenti qui.
 
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*m*i*k*a*
view post Posted on 6/12/2009, 15:09




'Merlin era girato di spalle, vicino alla colonna del suo letto' (Slayer87)

Arthur era inquieto e il suo sonno disturbato da qualcosa di cui non riusciva a comprendere la natura. A fatica, nonostante fosse andato a letto tardi, in seguito ai festeggiamenti protrattisi fino a notte inoltrata, in quella Vigilia di Natale, era riuscito a schiudere piano un occhio: confuso, vide una figura illuminata dalla debole fiamma del camino.
Si mosse, facendo attenzione a non dar segno di essere desto, e apri anche l'altro: Merlin, adesso lo riconosceva, era chino vicino al letto e gli dava le spalle. Non capiva, però, perché fosse lì. Poi, lo vide alzarsi sorpreso e voltarsi: sul suo viso un'espressione colpevole.
Arthur finse di dormire e sentì Merlin sospirare sollevato: c'era cascato!
Passi felpati accanto a sé e una carezza tra i capelli, troppo impalpabile per pensare che fosse davvero avvenuta. Qualche parola sussurrata, poi nuovamente il silenzio.
Arthur aprì ancora gli occhi e, ai piedi del letto, vide un piccolo involto di carta grezza e un fiocco un po' stropicciato: sorrise, tornando a dormire, e sussurrò all'aria la sua risposta: "Buon Natale anche a te, Merlin!"


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hikaru90^_^
view post Posted on 9/12/2009, 09:39




“È un'ottima idea e poi, sai come si dice, no? A Natale si è tutti più buoni, vero, Merlin?” (Ichigo_85)

Merlino ci aveva riflettuto a lungo: che regalo avrebbe potuto fare a una persona che aveva già tutto? Alla fine, si era risolto a preparare qualcosa di semplice, e in quel momento si agitava nervoso, in attesa che quell’Asino Reale arrivasse.
Quando Artù rientrò nelle proprie stanze, la prima cosa che lo colpì fu un intenso profumo di fiori e una scia di petali rosa pallido sul pavimento dell’anticamera. La seguì fino alla zona più privata dei suoi appartamenti, e quando sospinse la porta della sua stanza, trattenne bruscamente il fiato.
Il suo servitore idiota era disteso sul letto, completamente nudo, coperto solo da boccioli di rose d’inverno, appena più scure del suo incarnato niveo, ed i suoi polsi erano legati alla testata del baldacchino, sopra la testa, stretti da un fiocco rosso.
Il Mago si leccò ansiosamente le labbra: «Buon Natale, Altezza» sussurrò, mentre il Principe gli si accostava con passo predatore.
Lo sguardo del giovane Pendragon studiò quel corpo che gli si offriva tanto generosamente, e le sue dita lo sfiorarono in una carezza impalpabile dalle caviglie sino al viso: «Una volta tanto, hai avuto un’ottima idea. Ora mi chiedo: sarà vero che a Natale siamo tutti più buoni?» soffiò suggestivamente al suo orecchio, prima di chinarsi a succhiare quel punto sensibilissimo sotto la mascella. Non vedeva l’ora di godersi il suo regalo.

FINE.




*I fiori usati da Merlino sono le cosidette Rose di Natale, alle quali è legata una bellissima leggenda.

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queenseptienna
view post Posted on 17/12/2009, 20:07




In attesa che quell’Asino Reale arrivasse (Hikaru Ryu)



L’albero di Natale che lo staff ha allestito nella saletta dove tutti i giorni si riuniscono, fa pensare a Colin quanto vorrebbe essere già a casa in quel momento.

E’ malinconico e si aggira tra le mura del castello dove stanno registrando “Merlin” come un’anima in pena.

Non si accorge neppure di passare sotto un arco da cui pende qualcosa, ma Bradley salta fuori all’improvviso con il suo sorriso sfrontato.

-Servo idiota!- ride, imitando il proprio personaggio –Devi pagare pegno per poter passare di qui.-

Colin sbuffa spazientito: –Ovvero?-

-Ovvero…- il biondo solleva un indice e gli indica il vischio sopra le loro teste –Un bacio-.

L’irlandese, allora, scoppia a ridere e appoggia le proprie labbra su quelle dell’altro attore, che lo stringe a sé. La malinconia viene scacciata in un solo istante e Colin non pensa più a niente.

Per adesso c’è solo il suo “Asino Reale”, la sua bocca dolce e calde, il vischio e… il Natale insieme a lui.


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leli
view post Posted on 18/12/2009, 00:05




Passi felpati accanto a sé e una carezza tra i capelli, troppo impalpabile per pensare che fosse davvero avvenuta - ichigo_85

Faceva freddo quel dicembre e, per quegli ultimi giorni del mese, si prevedevano abbondanti nevicate seguite da terribili gelate, ma i Cavalieri di Camelot erano dovuti partire per arrivare oltre la pianura di Anraith ed il Lago Bianco*. Un contadino era arrivato a Camelot di corsa, pochi giorni prima: raccontava della presenza di alcuni mostri che si nascondevano tra gli alberi della foresta, passando di albero in albero, illuminandoli come se fossero ricoperti di fuochi. Quando arrivarono e montarono le tende quella notte, gli uomini erano tutti intirizziti. Merlin si affaccendava attorno al campo, stanco e tremante come tutti. Le stelle avevano appena fatto la loro comparsa in cielo che un leggero chiarore, al di là del lago, attrasse l'attenzione degli uomini.
Un abete, maestoso, era ammantato di fiammelle, come se uno sciame di lucciole fuori stagione avesse deciso di darsi appuntamento tra quei rami, creando armoniosi giochi di luce tra i suoi aghi.

Uno spettacolo da lasciare senza fiato, tanto era bello.
Ma sembrava sempre troppo lontano: man mano che gli uomini si avvicinavano, quello sembrava passare su un altro albero, poi su successivo, e su quello ancora dopo.
Quando, con al sopraggiungere dell'aurora le luminarie sull'albero si spensero, i Cavalieri tornarono al campo dove avevano lasciato i servitori di guardia. Merlin spogliò il Principe della sua armatura e lo sentì borbottare per tutto il tempo contro la magia in tutte le sue forme.
Merlin sorrise a quello sfogo.
“So che non dovrei dirlo, ma quelle luci erano davvero belle.” sussurrò ma sembrò come se avesse urlato.
“Non dici sul serio!” ma le parole del Principe non avevano tutta la veemenza che ci si sarebbe aspettati.
“Siete stanco, riposate.” disse Merlin lasciando cadere l'argomento.
Arthur si addormentò quasi subito.
Sentì passi felpati accanto a sé e una carezza tra i capelli, troppo impalpabile per pensare che fosse davvero avvenuta. Poi l'odore di Merlin abbandonò la tenda e il Principe di Camelot si trovò a sognare se stesso e il suo servitore davanti ad un abete illuminato nel caldo rassicurante di una stanza che sembrava la sua in modo impressionante, abbracciati tra le coltri, a scambiarsi doni pregni d'affetto, pregni di una sensazione di pace assoluta.
La notte seguente, nuovamente la luce si spostò di abete in abete, prima di svanire nel cielo, come la scia effimera di una cometa lasciando dietro di sé solo l'effige di un sogno.

* avevo bisogno di un riferimento geografico e, a corto di fantasia e di tempo per spulciare la rete, sono andata sul sicuro prendendo da una fiction di Mel Kaine, As I walk the thin line (between love and hate) Cap 7

Per i commenti, se ve en saranno, QUI ^^
 
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*m*i*k*a*
view post Posted on 19/12/2009, 12:00




'Un abete maestoso, era ammantato di fiammelle, come se uno sciame di lucciole fuori stagione avesse deciso di darsi appuntamento tra quei rami, creando armoniosi giochi di luce tra i suoi aghi. ' (Leliwen)

Arthur si rigirò inquieto nel letto, sentendo la mancanza di quel calore familiare che fino a pochi istanti prima l'aveva avvolto.
Osservò il posto accanto al suo: vuoto.
Uscì dalla camera e percorse il lungo corridoio che portava al salone principale, spingendo piano la porta accostata.
Sbirciò al suo interno e strabuzzò gli occhi, sconvolto e inquieto: il grande abete, decorato a festa, era ammantato di fiammelle che creavano armoniosi giochi di luce tra gli aghi e, ai piedi dello stesso, Merlin, le mani tese verso l'alto, sembrava essere l'artefice di quello spettacolo.
Il giovane mago osservava con un sorriso il proprio operato, sobbalzando quando due braccia gli circondarono la vita e un corpo caldo si posò contro la sua schiena.
Si volse leggermente trovandosi a un palmo dal viso del Principe: "A... Arthur posso spiegare... io..." balbettò.
Arthur, però, lo tacitò con un bacio sulle labbra e, stringendolo maggiormente contro di sé, mormorò: "ssht... domani mi spiegherai tutto quello che vuoi, adesso godiamoci questo magico albero di Natale."


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Silvia_Fanny
view post Posted on 24/12/2009, 18:07




"avvolto nel suo mantello scarlatto, emblema dei Pendragon" di Hikaru Ryu

Nevicava da qualche ora sul regno e il castello stava iniziando a coprirsi di neve, dando un’immagine di magica bellezza.
Era da quando aveva iniziato a fioccare che Arthur cercava il suo servo. Avrebbe detto a chiunque l’avesse chiesto che era perché aveva bisogno dei suoi servigi; in realtà voleva accertarsi che si trovasse al caldo e non si ammalasse, col corpo fragile che aveva.
Dopo molto girovagare lo trovò accovacciato vicino al tronco di un albero con la neve a coprirgli le spalle e i fiocchi tra i capelli. Era lì in ginocchio con una mano tesa in avanti, come se fosse in attesa di qualcosa, un qualcosa che si rivelò essere un piccolo gattino nero che sbucò timidamente da una cavità del tronco.
Arthur osservò tutta la scena in silenzio: vide Merlin trattenere il respiro, attento a non compiere movimenti che potessero spaventare il cucciolo e poi il suo volto illuminarsi di gioia per poter stringere quella piccola palla di pelo.
“Merlin” disse Arthur schiarendosi la voce. Il ragazzo sobbalzò sul posto colto alla sprovvista, ma mantenne salda la presa sul suo protetto.
“Che fai qui fuori? Sempre ad occuparti di bestiole indifese?” chiese alludendo all’esserino tutto occhi che sbucava dall’intreccio delle sue braccia.
“In fondo mi riesce bene” sussurrò, facendo scattare lo sguardo tra il principe e il gattino.
Arthur sbuffò cogliendo l’allusione, ma non disse nulla passando una mano tra quei capelli neri ricoperti da fiocchi bianchi.
“Vieni, torniamo al castello prima che ti inzuppi tutto” aggiunse, avvolgendo entrambi nel mantello scarlatto, emblema dei Pendragon.
Camminavano silenziosamente verso il castello, coi passi attutiti dalla neve caduta.
“Posso tenerlo?” chiese a un tratto Merlin cercando il volto dell’altro.
Arthur guardò gli occhi speranzosi del suo protetto e poi quelli fiduciosi del cucciolo e non poté negare loro nulla.
“Sarà il tuo regalo di Natale da parte mia, va bene?” disse stringendo quel corpo sottile contro il suo. “Ma voglio qualcosa che mi faccia ugualmente piacere, siamo intesi?”
Merlin gli posò un bacio sul naso, il volto illuminato dalla gioia.
“Intesi!” disse stringendo la presa sul gattino che faceva le fusa felice.

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*m*i*k*a*
view post Posted on 26/12/2009, 18:16




"Dopo molto girovagare lo trovò accovacciato vicino al tronco di un albero con la neve a coprirgli le spalle e i fiocchi tra i capelli. " (Little Fanny)


Era uno stupido!
Perché doveva sempre entrare in scena nel momento sbagliato?! E poi scappava via senza dargli modo di spiegare?

Arthur inveiva mentalmente contro il proprio servo per la sua stoltezza, mentre correva fuori dal castello alla ricerca di quell'impiastro.
I suoi passi pesanti lasciavano orme profonde nella neve soffice e tutto intorno era ammantato di bianco. Tutto, eccezion fatta per un puntino nero, inconfondibile.

L'aveva trovato: Merlin era chino carponi vicino al tronco di un albero con la neve che gli copriva le spalle e i fiocchi tra i capelli.
Si avvicinò piano e Merlin, rialzandosi, spiegò: "sono inciampato!"
Arthur sorrise, ma ebbe cuore di non commentare, aveva già molto di cui farsi perdonare. Fece un passo in avanti, costringendo Merlin a indietreggiare fino a posare la schiena contro il tronco duro.

Il Principe posò le mani ai lati del suo viso e parlò in un soffio: "qualsiasi cosa tu abbia visto, hai frainteso! Questo..." Arthur tirò fuori dalla manica della tunica un piccolo involto morbido, "è per te! Ho chiesto a Gwen di conservarlo per me di modo che tu non potessi trovarlo e me lo stava restituendo."

"Per me?" chiese stupito il giovane servitore, scartando il regalo.

"Sì, idiota..." si limitò a dire il Principe, mentre vedeva i suoi occhi allargarsi di stupore.

Incorniciandogli il viso con le mani, gli sfiorò le guance, prima di scendere sul collo e liberarlo del fazzoletto che era solito portare. Baciò delicato la cute scoperta e la rivestì di nuovo con nuova stoffa, la stessa che gli aveva appena regalato.

Merlin sfiorò il morbido tessuto con due dita, stupito che il suo Signore avesse avuto un simile pensiero per lui e gli sorrise: "grazie..." sussurrò, alzando il volto verso di lui e Arthur, prima di congiungere le loro labbra, mormorò: "Buon Natale, Merlin!"


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Silvia_Fanny
view post Posted on 4/1/2010, 12:36




Per adesso c’è solo il suo “Asino Reale”, la sua bocca dolce e calde, il vischio e… il Natale insieme a lui.
(Queenseptienna)

“Mi ringrazierai”, gli aveva detto Morgana spingendolo in avanti.
Arthur non aveva avuto nemmeno il tempo di capire cosa fosse successo, che si era ritrovato a sbattere contro un corpo troppo magro. Le sue mani avevano trovato un appiglio su dei vestiti leggeri, prima che potesse caracollare al suolo.
Un Principe non avrebbe mai dovuto farsi cogliere impreparato da un attacco, ma contro Morgana e le sue folli idee non c’era allenamento che poteva reggere. Aveva già pronta una qualche sferzata tagliente per levarsi da quell’impiccio, quando si accorse a chi si fosse aggrappato. La risatina deliziata di Morgana gliene diede la conferma.
Alzò lo sguardo di colpo e poté constatare che sì, il suo salvatore altri non era che il suo servo che ora lo fissava con uno sguardo perplesso. Arthur tirò fuori la miglior faccia di bronzo del proprio repertorio e usò il sostegno offertogli per rimettersi in piedi.
Le sue mani erano risalite dai fianchi fino alle spalle, approfittando di quella vicinanza forzata per saggiare la consistenza di quel corpo, anche se attraverso gli strati di tessuto. Mai avrebbe avuto un’altra occasione e, se questo era il regalo che gli aveva concesso Morgana per quel Natale, era suo giusto diritto gustarselo appieno.
Le dita avevano concluso il loro lento girovagare stringendosi attorno alla stoffa rossa che era solita avvolgere quel lungo collo. Aveva sognato così tante volte di strappare quell’inutile straccio e carezzare quella porzione di pelle sempre coperta che, ora che si trovava finalmente alla sua portata, non sapeva più cosa fare.
Sentiva sotto il suo palmo il battito frenetico del cuore di Merlin e si decise ad alzare lo sguardo.
Peccato che Merlin non lo guardasse affatto, impegnato a fissare un punto al di sopra delle loro teste. Arthur cercò con gli occhi il motivo di tanta preoccupazione e lo trovò in un ramoscello appeso esattamente sopra di loro.
Vischio.
Arthur fece per scostarsi, ma il ghigno sfrontato di Merlin lo bloccò sul posto.
“Dobbiamo onorare la tradizione, non credi?”
E così chiuse quelle labbra stupite in un bacio tanto, troppo atteso.
Morgana si allontanò silenziosamente, sorridendo fra sé all’idea di cosa avrebbe potuto chiedere ad Arthur per compensare lo splendido regalo di Natale che gli aveva donato.

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*m*i*k*a*
view post Posted on 6/1/2010, 10:39




"Le sue mani erano risalite dai fianchi fino alle spalle..." (Little Fanny)



La stanza era invasa di gemiti e sospiri: Merlin, sdraiato sul grande letto, ansimava trattenendo a volte il fiato. Sentiva le mani di Arthur percorrere ogni centimetro di pelle che prima avevano sapientemente scoperto.
Le stesse avevano stretto i fianchi ed erano risalite sull'addome, seguendo il percorso delle labbra che si erano posate sul petto, precedendole poi sulle spalle.
Un bacio sul collo, una carezza sulla guancia calda, poi...
"E questo?"
Merlin sorrise, alzando le braccia, e strinse le gambe attorno ai fianchi del suo Principe, sollevando il bacino.
"Questo non ti serve più!" ghignò Arthur malizioso, spingendosi delicatamente dentro quell'esile corpo e liberando la testa mora da quell'assurdo cappellino rosso con tanto di pon pon bianco, prima di lanciarlo dietro le sue spalle.

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Edited by *m*i*k*a* - 6/1/2010, 11:08
 
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